Acquisto nuovi aerei per l’esercito Svizzero – Opinione

18 Settembre 2020 - 5:16 pm

Sette anni fa votavamo sull’abolizione del servizio militare obbligatorio. Ora ci ritroviamo a prendere posizione su un tema fondamentale per la nostra sicurezza nazionale: l’acquisto dei nuovi aerei da combattimento. Il nostro esercito ricopre un ruolo importante che spesso sottovalutiamo: promovimento della pace, aiuto in caso di catastrofe, difesa dall’attacco cyber, polizia aerea con decine di interventi ogni anno e il contributo durante il coronavirus (giusto per ricordare alcune delle attività recenti).

Purtroppo, ancora una volta, come sette anni fa, c’è chi mira a sciogliere il nostro esercito. Tramite la disinformazione su vasta scala si vuole confondere la popolazione sul reale tema in votazione in modo da eliminare un primo importante tassello della nostra difesa, l’aviazione. I principali promotori del no all’acquisto dei nuovi aerei da combattimento, i soliti partiti di sinistra e i gruppi per una Svizzera senza esercito, si concentrano a voler sciogliere le nostre forze armate e alimentare la crescita della disoccupazione. Infatti, molte sono le persone impiegate nel campo della difesa della popolazione come pure sono molte le aziende e le piccole realtà familiari svizzere che beneficiano di commesse da parte dell’esercito . Un enorme danno economico che andrebbe inevitabilmente a ridurre la forza lavoro di svariate attività, alcune delle quali si vedrebbero anche costrette a chiudere, incrementando così la disoccupazione nazionale. Se dovesse passare il no il settore dell’industria metalmeccanica ed elettrotecnica (e non solo) vedrebbe svanire la possibilità di ricevere commesse offset (dirette ed indirette) pari al 60% dell’investimento. Soldi destinati anche a realtà ticinesi che grazie agli oppositori non riceverebbero nulla.

Il subdolo stratagemma di voler confondere la popolazione con tematiche del tutto errate è rafforzato anche da politici che, purtroppo, non hanno la minima idea del dossier e del tema in votazione il 27 settembre. Continuare a rafforzare il fronte del no con finti proclami inerenti alla mancanza di soldi per altri settori e far credere che verrà effettuato un finanziamento extra per l’acquisto dei nuovi aerei di combattimento è pura disinformazione, inganno. Maggiore delusione è vedere nuovi consiglieri nazionali ticinesi seguire semplicemente l’ideologia partitica e non soffermarsi ad analizzare il fascicolo della votazione riguardo ai nuovi aerei da combattimento, per evitare di fomentare ulteriormente la disinformazione.

Purtroppo, sempre più cittadini si stanno convincendo che il finanziamento venga fatto tramite un credito extra riducendo, così, il budget di altri importanti settori per aumentare quello dell’esercito. Nulla di più sbagliato! L’investimento verrà interamente coperto dal budget messo a disposizione per il nostro esercito e nessun altro settore si vedrà decurtare un solo franco per l’acquisto dei nuovi velivoli.

Interessante (ironico) leggere i vari commenti riguardanti l’inutilità di avere degli aerei da combattimento all’avanguardia, in quanto un sistema di difesa terra-aria sarebbe più che sufficiente o perché attualmente la stabilità europea non è motivo di preoccupazione per la sicurezza nazionale. Forse non ci si rende conto che ogni anno vengono effettuate decine di interventi di polizia aerea in cui aerei non identificati vengono intercettati e scortati; un sistema missilistico ha solo la possibilità di scegliere se abbattere o meno un velivolo (vedasi l’incidente in Iran). Per non parlare del terrorismo, un rischio concreto anche alle nostre latitudini, e come possiamo essere visti più vulnerabili da criminali privi di scrupoli pronti ad usare anche aerei per compiere gesti estremi.

Per nulla convincente l’alternativa proposta dal fronte del no relativa al fatto che basterebbero dei jet leggeri per garantire la polizia aerea della Svizzera. Purtroppo gli oppositori non si rendono conto che un aereo leggero non ha le stesse caratteristiche di un aereo da combattimento; pensare che possa entrare in azione in tempi ridotti e avvicinare senza problemi tutti i tipi di aerei va contro le leggi della fisica. Se poi dovesse servire l’uso della forza per proteggere la popolazione ci ritroveremmo in una situazione di inferiorità e con poche possibilità di successo. Per non parlare dello spreco di soldi per l’acquisto di velivoli non adatti al compito richiesto.

Mi rammarica sapere che per il comitato referendario sia «ovvia» la necessità di mantenere sicuri i nostri cieli, ma allo stesso tempo non voglia concedere un credito che vada a garantire la sicurezza aerea al 100% anche in futuro. Nascondendosi dietro queste contraddizioni palesi, il comitato conferma solamente che per i suoi membri la sicurezza della popolazione è secondaria per importanza.

Da parte mia credo vivamente a chi dice sì all’acquisto di aerei da combattimento: sono convinto che sia necessario per mantenere un servizio di sicurezza al passo con i tempi e pronto ad intervenire tempestivamente in caso di pericolo. Una bocciatura andrebbe a indebolire l’aviazione militare che nel 2030 si ritroverebbe con aerei vetusti e non più in grado di svolgere i loro compiti, aprendo una falla in tutto il sistema di difesa. Oltre a ciò metterebbe a serio rischio diversi posti di lavoro riducendo l’indotto di diverse attività che, già confrontate con la crisi attuale, potrebbero essere costrette a chiudere definitivamente.

Per la nostra sicurezza, la nostra neutralità e la nostra economia interna un sì convinto all’acquisto di nuovi aerei da combattimento per la difesa del nostro territorio.