Intervento serata sul Bullismo

15 Novembre 2018 - 11:30 pm

Negli anni la nostra società si è evoluta in fretta migliorando la formazione per i nostri ragazzi, dotandoci di tecnologie all’avanguardia e garantendoci qualche libertà in più che in passato potevamo solo immaginare. Un passo avanti in molti campi che però ci ha visti restare fermi sul posto nella lotta contro il Bullismo che piano piano ha affinato le sue armi per provocare dolore fisico e psicologico. Un evoluzione preoccupante dove nessuno di noi, e la politica in primis, può restare fermo come un semplice testimone impotente. Magari semplicemente scusando la situazione con le classiche frasi fatte … “sono solo ragazzi” … “È solo uno scherzo”… “avevo le mani legate”.

Quante volte nella nostra società questo scherzo si è trasformato in qualcosa di più? In un leggero disturbo dell’autostima del bullizzato…In una situazione di totale chiusura in se stessi…O in un articolo di giornale nello spazio della cronaca nera. In un qualcosa che comunque verrà portato dietro per tutta la vita. Quante volte si sarebbe potuto intervenire in tempo limitando i danni dando supporto attivo alle parti in causa?

La Polizia ha in dotazione un importante gruppo di intervento che cerca in tutti i modi di sensibilizzare i nostri giovani e di trovare soluzioni al problema. Un grande lavoro che sta trovando sempre più l’approvazione da parte della popolazione e delle scuole già a partire dalla 5 elementare. Nonostante il grande impegno il gruppo non ha ancora il dono dell’ubiquità e quindi la politica si deve muovere per trovare soluzioni atte ad arginare questo problema sempre più frequente.

Eliminare il problema non sarà sicuramente cosa facile ma introdurre e/o formare figure chiave all’interno degli istituti scolastici potrà sicuramente ridurre i danni provocati dal bullismo.

Avere qualcuno di formato sul problema potrà sicuramente:

  • aiutare a identificare tempestivamente la situazione
  • bloccare più facilmente sul nascere gli atti di bullismo
  • supportare le vittime
  • indirizzarle nel modo corretto in modo da ridurre le ripercussioni del caso.

Alberto Pellai medico e psicoterapeuta ha racchiuso la situazione in una frase molto interessante che fa sicuramente riflettere:

In ogni storia di bullismo non c’è mai un vincitore e nemmeno un vinto: c’è solo un soggetto debole che se la prende con uno ancora più debole e approfitta dell’incompetenza e dell’analfabetismo emotivo che domina l’ambiente in cui entrambi vivono e si muovono per affermare un potere fittizio, fatto di degrado, umiliazione, solitudine e omertà.

L’incompetenza e l’analfabetismo emotivo della società odierna potranno essere risolti attraverso la formazione e la conoscenza del tema. Figure di riferimento propriamente formate potranno diventare un primo porto sicuro dove confidarsi, esporre il problema e ricevere un primo importante supporto. Avere un punto di riferimento, magari esterno alla famiglia, potrà sicuramente aiutare il Bullizzato ad uscire dal suo silenzio logorante. L’attore e sceneggiatore americano Harvey Fierstein ha lanciato un messaggio importante per tutte le vittime del bullismo:

“Non essere vittima di bullismo in silenzio. Non permettere che facciano di te una vittima. Non accettare la definizione di nessuno sulla tua vita, definisci te stesso”

Noi tutti possiamo fare la differenza per aiutare il bullizzato a seguire queste parole. Tocca a noi non essere testimoni silenziosi di un atto di bullismo. Sta a noi non permettere che facciano di un amico o un conoscente una vittima indifesa ed abbandonata segnalando subito il problema. Sta alla politica, e a una società evoluta come la nostra, dare gli strumenti per contrastare questo fenomeno dilagante.